NON LUOGHI

Il neologismo nonluogo coniato da Marc Augé negli anni Novanta definisce tutti quegli spazi che hanno la peculiarità di non essere identitari, relazionali e storici in contrapposizione ai luoghi antropologici fortemente connotati dal passato e dalla stratificazione della presenza umana.

I nonluoghi sempre secondo Augé sono un prodotto della surmodernità altamente rappresentativo della nostra epoca caratterizzata dalla precarietà assoluta, dall’instabilità, dal continuo cambiamento e dall’individualismo solitario. Sono nonluoghi tutte quelle strutture necessarie per la circolazione e il trasporto di persone e beni quali le autostrade, gli aeroporti, le stazioni oppure quelle create per il tempo libero centri commerciali e parchi divertimento ad esempio o all’insegna della provvisorietà come può essere un campo profughi. Insomma luoghi in cui tutti vi transitano ma nessuno vi abita.

 

Inoltre con il termine nonluogo viene indicato anche il rapporto che si crea tra gli individui e quegli stessi spazi, relazione all’insegna dell’incomunicabilità o meglio non-relazione.